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La democrazia dopo la democrazia

dal 2 ottobre al 20 novembre 2014

 

La crisi degli Stati Nazionali, almeno in Occidente, sta colpendo le forme classiche della democrazia ereditate dalla tradizione, svuotando di senso le istituzioni rappresentative e, di conseguenza, limitandone la sovranità.
Parallelamente, stiamo assistendo alla dissoluzione della dimensione partecipativa caratteristica del secolo scorso, dai partiti ai sindacati.
Una crisi che ha aperto un vulnus democratico e che, al di là del caso italiano, impone la necessità di riflettere su spazi, luoghi e tempi di possibili nuove forme di democrazia e, al contempo, richiede una profonda riflessione sull’esemplarità della Costituzione italiana nel sancire la centralità di diritti imprescindibili quali l’uguaglianza, il rispetto della dignità della persona, il lavoro. La Costituzione, insieme alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, costituisce un eccellente strumento per rilanciare un’Europa della partecipazione e dei diritti e per esplorare nuove forme di democrazia sia nella dimensione rappresentativa nazionale che in quella sovranazionale.
A cura di Stefano Rodotà e Nicla Vassallo.

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