Eduardo Souto de Moura chiude “Lezioni di Architettura”
Una lezione appassionata, piena di progetti e di ricordi, quella che Eduardo Souto de Moura ha portato a Palazzo Ducale per chiudere il ciclo “Lezioni di Architettura”. L’architetto portoghese, uno dei più importanti professionisti del panorama internazionale, arriva a Genova per raccontare progetti e realizzazioni, ma anche i materiali. «Durante un lavoro nel Nord-Est del Portogallo», racconta «mi ricordo che gli operai cantavano nel cantiere. Mi dissero che lo facevano perché le pietre erano “vive”, e questo è un aspetto che ho imparato io stesso. La pietra cambia colore, forma, disposizione, a seconda della stagione e delle condizioni meteorologiche».
Souto de Moura, Pritzker Prize 2011, chiude un fortunato ciclo di incontri organizzato in collaborazione con la Fondazione Ordine degli Architetti di Genova, a cura di Benedetto Besio, con Clelia Tuscano e Nicola Canessa.
La cosiddetta “Scuola di Porto”, comparsa sulla scena dell’architettura internazionale a metà degli anni ’80, riunisce tre generazioni: Fernando Tavora, Alvaro Siza ed Eduardo Souto de Moura. Quest’ultimo, oggi anche Visiting Professor dell’Università di Belleville a Parigi, e degli atenei di Harvard, Dublino, Zurigo e Losanna, ha lavorato a lungo in Portogallo, ma anche in Francia, Italia e Stati Uniti.
Oltre al prestigioso Pritzker Prize, ha ricevuto nel 2001 la Medaglia d’Oro Heinrich Tessenow. I precedenti ospiti del ciclo di incontri sono stati Albert de Pineda e Kengo Kuma.
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