Errore e responsabilità nella funzione politico-amministrativa
28 aprile 2016, ore 17.45
Sala del Maggior Consiglio
Errore e colpa nelle attività politico-amministrative. Confini fra responsabilità politica e responsabilità legale. Il rimpallo di responsabilità fra tecnici e politici. Il timore della responsabilità legale come condizionamento dell’azione politico-amministrativa. Responsabilità degli esponenti pubblici e principio democratico: il ruolo del consenso popolare.
Michele Marchesiello
L’errore – con riferimento alla responsabilità personale , in special modo a quella politica, che vi si suole ricondurre – è da tempo al centro della riflessione non solo giuridica, ma filosofica , sociologica, psicologica.
Una volta era la colpa a governare la responsabilità giuridico-politica . Quello della colpa ( in senso quasi metafisico ) era il paradigma di ogni affermazione di responsabilità.
Poi venne l’errore, che non si contrappone direttamente alla colpa ma se ne distacca progressivamente, sul piano giuridico, etico, psicologico e politico.
Mentre il sentimento della colpa è intimamente religioso, la cognizione dell’ errore – che non è un sentimento soggettivo ma si propone come dato oggettivo , anche se opaco e non di rado ambiguo – è fenomeno essenzialmente laico, risalente alla scoperta moderna dell’individuo e della sua complessa tragicità.
L’errore è così diventato, sempre più, il paradigma di una attribuzione di responsabilità, di quella politico-giuridica in particolar modo.
Questa ‘invasione di campo’ ha comportato il modificarsi della stessa idea di responsabilità, dalla quale si è venuta via via distinguendo una nozione che, se pur subordinata, è indispensabile , in politica, per l’attribuzione della relativa responsabilità: il concetto, di accountability.
L’accountability, il dover ‘rendere conto’ da parte di chi è investito di un potere sugli altri, per consentirne il controllo e impedirne la tendenza all’abuso, è diventata una fonte autonoma di responsabilità: ordinaria, nella gestione quotidiana del potere, ‘extra ordinem’ nel caso di errori che possano essere attribuiti al soggetto investito di quel potere.
Al paradosso per cui il potere, affidatoci da altri per gestirlo in loro nome, tende sempre a rendersi autoreferenziale e svincolato da quell’imbarazzante mandato, si contrappone l’altro paradosso, per cui è chi detiene il potere a porsi come il servitore ( civil servant, secondo la bella e intraducibile espressione inglese ) di coloro sui cui lo esercita.
Michele Marchesiello, meridionale nato a Bolzano, è cresciuto a Genova, dove si è laureato in giurisprudenza ( rel. Giovanni Tarello ) con una tesi sulla ‘Sociologia del diritto’ di Max Weber.Dopo una vita da magistrato ( prima PM, poi giudice civile ). Oggi , lasciata la magistratura, cerca di aiutare le persone ad avere più fiducia nella giustizia e la giustizia ad avere più fiducia nelle persone. Vive e lavora, incerto, tra Genova e il Monferrato. Collabora al ‘Secolo XIX’. Un suo saggio dal titolo ‘Politica e magistratura: la vocazione della responsabilità’ è stato pubblicato nel 2012. E’ uscito recentemente un suo volume dal titolo ‘Shakespeare in law: il diritto come Commedia degli Errori ‘,
L’errore – con riferimento alla responsabilità personale , in special modo a quella politica, che vi si suole ricondurre – è da tempo al centro della riflessione non solo giuridica, ma filosofica , sociologica, psicologica.
Una volta era la colpa a governare la responsabilità giuridico-politica . Quello della colpa ( in senso quasi metafisico ) era il paradigma di ogni affermazione di responsabilità.
Poi venne l’errore, che non si contrappone direttamente alla colpa ma se ne distacca progressivamente, sul piano giuridico, etico, psicologico e politico.
Mentre il sentimento della colpa è intimamente religioso, la cognizione dell’ errore – che non è un sentimento soggettivo ma si propone come dato oggettivo , anche se opaco e non di rado ambiguo – è fenomeno essenzialmente laico, risalente alla scoperta moderna dell’individuo e della sua complessa tragicità.
L’errore è così diventato, sempre più, il paradigma di una attribuzione di responsabilità, di quella politico-giuridica in particolar modo.
Questa ‘invasione di campo’ ha comportato il modificarsi della stessa idea di responsabilità, dalla quale si è venuta via via distinguendo una nozione che, se pur subordinata, è indispensabile , in politica, per l’attribuzione della relativa responsabilità: il concetto, di accountability.
L’accountability, il dover ‘rendere conto’ da parte di chi è investito di un potere sugli altri, per consentirne il controllo e impedirne la tendenza all’abuso, è diventata una fonte autonoma di responsabilità: ordinaria, nella gestione quotidiana del potere, ‘extra ordinem’ nel caso di errori che possano essere attribuiti al soggetto investito di quel potere.
Al paradosso per cui il potere, affidatoci da altri per gestirlo in loro nome, tende sempre a rendersi autoreferenziale e svincolato da quell’imbarazzante mandato, si contrappone l’altro paradosso, per cui è chi detiene il potere a porsi come il servitore ( civil servant, secondo la bella e intraducibile espressione inglese ) di coloro sui cui lo esercita.
Michele Marchesiello, meridionale nato a Bolzano, è cresciuto a Genova, dove si è laureato in giurisprudenza ( rel. Giovanni Tarello ) con una tesi sulla ‘Sociologia del diritto’ di Max Weber.Dopo una vita da magistrato ( prima PM, poi giudice civile ). Oggi , lasciata la magistratura, cerca di aiutare le persone ad avere più fiducia nella giustizia e la giustizia ad avere più fiducia nelle persone. Vive e lavora, incerto, tra Genova e il Monferrato. Collabora al ‘Secolo XIX’. Un suo saggio dal titolo ‘Politica e magistratura: la vocazione della responsabilità’ è stato pubblicato nel 2012. E’ uscito recentemente un suo volume dal titolo ‘Shakespeare in law: il diritto come Commedia degli Errori ‘,
Giuseppe Pericu
Giuseppe Pericu è nato a Genova il 20 ottobre 1937.
Dopo gli studi classici, Giuseppe Pericu si è laureato con il massimo dei voti e dignità di stampa in Giurisprudenza con tesi in Diritto Amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova.
Libero Docente dal 1967, Professore Ordinario dal 1971, titolare della Cattedra di Diritto Amministrativo presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova e Statale di Milano. E’ Professore emerito di Diritto Amministrativo.
Nel corso della carriera universitaria e di studio ha firmato oltre 200 pubblicazioni in materia di regolazione pubblica e di processi economici, disciplina del territorio, tutela dell’ambiente,
autonomie locali e regionalismo, sistema portuale, parte delle quali è oggi raccolta in “Scritti scelti”, Giuffrè Editore, Milano, 2009.
Ha partecipato, quale coordinatore e autore, alla pubblicazione di un corso di Diritto Amministrativo.
Iscritto all’Albo degli Avvocati di Genova nel 1963, in cinquant’anni di attività professionale Giuseppe Pericu ha prestato la propria assistenza a Enti Pubblici e a imprese nazionali e multinazionali.
In qualità di esperto ha fatto parte di numerose commissioni di studio per l’elaborazione di disegni di legge su argomenti come tutela dell’ambiente, riassetto delle competenze amministrative del Governo Locale, riforma del Codice della Navigazione con particolare riguardo al sistema portuale, elaborazione di una legge generale sul procedimento amministrativo, riforma del Ministero degli Interni, riforma del Sistema di Produzione di Trasmissione di Energia Elettrica.
Deputato del Parlamento della Repubblica dal 1994 al 1996, eletto dai progressisti, ha partecipato, in virtù delle proprie competenze professionali, a numerose commissioni parlamentari (tra le quali: Commissione Speciale Napoletano per la riforma del settore Radio Televisivo e Commissione Affari Costituzionali), ed è stato relatore di disegni di legge. Il 30 novembre 1997 Giuseppe Pericu è Sindaco di Genova, riconfermato dopo il primo mandato nel 2002 con oltre il 60% dei voti.
In qualità di Sindaco di Genova, Giuseppe Pericu è stato membro del Consiglio Nazionale dell’ANCI, del Coordinamento dei Sindaci delle Città Metropolitane, della Conferenza unificata Stato-Regioni-Amministrazioni locali, del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea nonché del Comitato Esecutivo di Eurocities.
Ha gestito, per quanto di sua competenza, la riunione del G8 del 2011 e Genova Capitale europea della cultura nel 2004.
Il 24 ottobre 2005 gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Scienze Giuridiche dall’Università di Bologna e il 4 luglio 2006 la Florida International University gli ha consegnato la FIU Medallion.
E’ stato membro del Consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti dal 2008 fino all’aprile 2013.
Attualmente è Presidente dell’Accademia Ligustica di Belle Arti e del Conservatorio Niccolò Paganini. E’ membro del Comitato Esecutivo dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
Giuseppe Pericu è nato a Genova il 20 ottobre 1937.
Dopo gli studi classici, Giuseppe Pericu si è laureato con il massimo dei voti e dignità di stampa in Giurisprudenza con tesi in Diritto Amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova.
Libero Docente dal 1967, Professore Ordinario dal 1971, titolare della Cattedra di Diritto Amministrativo presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova e Statale di Milano. E’ Professore emerito di Diritto Amministrativo.
Nel corso della carriera universitaria e di studio ha firmato oltre 200 pubblicazioni in materia di regolazione pubblica e di processi economici, disciplina del territorio, tutela dell’ambiente,
autonomie locali e regionalismo, sistema portuale, parte delle quali è oggi raccolta in “Scritti scelti”, Giuffrè Editore, Milano, 2009.
Ha partecipato, quale coordinatore e autore, alla pubblicazione di un corso di Diritto Amministrativo.
Iscritto all’Albo degli Avvocati di Genova nel 1963, in cinquant’anni di attività professionale Giuseppe Pericu ha prestato la propria assistenza a Enti Pubblici e a imprese nazionali e multinazionali.
In qualità di esperto ha fatto parte di numerose commissioni di studio per l’elaborazione di disegni di legge su argomenti come tutela dell’ambiente, riassetto delle competenze amministrative del Governo Locale, riforma del Codice della Navigazione con particolare riguardo al sistema portuale, elaborazione di una legge generale sul procedimento amministrativo, riforma del Ministero degli Interni, riforma del Sistema di Produzione di Trasmissione di Energia Elettrica.
Deputato del Parlamento della Repubblica dal 1994 al 1996, eletto dai progressisti, ha partecipato, in virtù delle proprie competenze professionali, a numerose commissioni parlamentari (tra le quali: Commissione Speciale Napoletano per la riforma del settore Radio Televisivo e Commissione Affari Costituzionali), ed è stato relatore di disegni di legge. Il 30 novembre 1997 Giuseppe Pericu è Sindaco di Genova, riconfermato dopo il primo mandato nel 2002 con oltre il 60% dei voti.
In qualità di Sindaco di Genova, Giuseppe Pericu è stato membro del Consiglio Nazionale dell’ANCI, del Coordinamento dei Sindaci delle Città Metropolitane, della Conferenza unificata Stato-Regioni-Amministrazioni locali, del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea nonché del Comitato Esecutivo di Eurocities.
Ha gestito, per quanto di sua competenza, la riunione del G8 del 2011 e Genova Capitale europea della cultura nel 2004.
Il 24 ottobre 2005 gli è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Scienze Giuridiche dall’Università di Bologna e il 4 luglio 2006 la Florida International University gli ha consegnato la FIU Medallion.
E’ stato membro del Consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti dal 2008 fino all’aprile 2013.
Attualmente è Presidente dell’Accademia Ligustica di Belle Arti e del Conservatorio Niccolò Paganini. E’ membro del Comitato Esecutivo dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
rassegna Errare humanum?