Un’opera corale: La cassa processionale del Corpus Domini
17 maggio 2018, ore 21
Sala del Maggior Consiglio
Immaginate una sorta di scatola di montaggio della quale si arrivi a modificare più di una volta, quasi nevroticamente, il progetto. Non tutti i pezzi che dovrebbero comporla sono davvero disponibili, e per alcuni si pensa addirittura a un diverso posizionamento; altre parti sono state “dimenticate”, altre ancora – non previste inizialmente – andranno senz’altro ripensate ex novo.
In fondo, è un po’ questa la storia di quell’imponente manufatto rinascimentale, la “cassa” argentea, col quale la Repubblica genovese decide di qualificare la processione del Corpus Domini.
L’operazione viene portata avanti tra Genova e Anversa, ma sarà un fràvego genovese, Luca Vigne, a dotare, nel 1612, del sospirato assetto definitivo un’opera al tempo stesso collettiva e discontinua; avviata addirittura nel 1553, con il sofferto e saltuario coinvolgimento di una buona decina di validissimi argentieri “foresti”.
Franco Boggero genovese, storico dell’arte, funzionario della Soprintendenza dal 1981. Impegnato per trentacinque anni nella tutela del patrimonio artistico del Ponente ligure, si è dedicato in particolare alla valorizzazione di alcuni suoi “giacimenti” dimenticati.
Si è occupato della pittura ligure del Cinquecento e del Seicento, seguendo sul campo numerosi restauri; ha collaborato all’ordinamento di mostre, in Italia e all’estero, e svolto in più occasioni un’attività di divulgazione televisiva.
Con Farida Simonetti, ha intrapreso una lunga stagione di ricerche sulla produzione dell’argenteria genovese rinascimentale e barocca, ricostruendo biografie di fràveghi e indagando le vicende complesse della loro Arte. Dal 1997 affianca, con una certa continuità, all’attività di storico dell’arte quella di cantautore.
Rassegna Superba Bellezza, a cura di Piero Boccardo e Marco Carminati