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Sabato 15 novembre, Palazzo Ducale_ore 18
Domenica 16 novembre, Palazzo Ducale_ore 11.30

Tahar Ben Jelloun

Interviene Simone Regazzoni


Tahar Ben Jelloun

Scrittore e giornalista marocchino di nazionalità francese, Premio Goncourt ‘87 assegnatogli per La Nuit sacrée, autore del capolavoro Il razzismo spiegato a mia figlia (Bompiani 1998), giunto alla quarantottesima edizione, noto per i suoi libri incentrati sul tema del razzismo e dell’immigrazione, nominato per il Global Tolerance Award. Una delle voci più note e orginali della letteratura contemporanea, torna al Ducale con il suo ultimo libro L’ablazione (Bompiani 2014). Un romanzo  in cui il protagonista scopre di avere un tumore alla prostata, racconta le sue paure, le traversie mediche e come la sessualità si trasformi.  “È una porta aperta sull’intimità maschile, l’ho scritto per infrangere un tabù” dice lo scrittore.  La necessità di scrivere il libro deriva proprio da questo: far sapere, entrare nella realtà, non avere scrupoli a raccontare anche storie ruvide e dure. Testimoniare quindi che ci si ammala, che si muore, ma che si può guarire, restando sensibili a quanto accade nel mondo.

 

Tahar Ben Jelloun, dopo gli studi di filosofia all’Università di Rabat, ha conseguito il dottorato alla Sorbonne di Parigi con una tesi in psichiatria sociale sulle condizioni di vita e di lavoro degli immigrati nordafricani in Francia, poi rielaborata in L’estrema solitudine (1988), nel romanzo Le pareti della solitudine (1990) e nel saggio Hospitalité française (1992). Tra i suoi libri: Creatura di sabbia (1987); L’amicizia (1994); Nadia (1996); Il libro del buio (2001) International IMPAC Dublin Literary Award 2004; L’Islam spiegato ai nostri figli (2001); Jenin (2002); Non capisco il mondo arabo (2006); Partire (2007); L’uomo che amava troppo le donne (2010); Fuoco (2012).

 

 





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