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venerdì 3 maggio 2019

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Riservato agli studenti dell’Istituto Secondario Superiore Statale “Edoardo Firpo – Michelangelo Buonarroti”

ore 11, MURI | Carlo Greppi
L’età dei muri

Cover libro Carlo GreppiAlla fine del 1940, quando i nazisti murano letteralmente una comunità di quasi mezzo milione di persone all’interno del ghetto di Varsavia, inizia quella che ho definito “età dei muri”, un’età nella quale siamo ancora immersi e che è stata segnata per quasi trent’anni dalla presenza statuaria del Muro di Berlino. Sebbene sia indubbio che il suo crollo e lo smantellamento della cortina di ferro abbiano segnato la fine di una fase, e che in molti – già all’epoca – a partire da quell’evento avessero immaginato un mondo senza muri e barriere, non è stato però così. È stata proprio la democrazia liberale occidentale, uscita “vincente” dalla guerra fredda, a ridare vigore all’esperimento inaugurato dai nazisti a Varsavia e riproposto dalla Ddr nel cuore dell’Europa divisa: proprio i regimi democratici, in particolare dagli anni Novanta, sono ricorsi sistematicamente a barriere e dissuasori fisici di ogni tipo che spopolano ancora oggi, al punto che sono persino difficili da censire.
Proverò a raccontare, attraverso le biografie di alcuni personaggi che dichiararono la loro personale guerra ai muri del loro tempo, la prima fase dell’età dei muri, quella che va dal secondo conflitto mondiale alla fine della guerra fredda. Ma tenteremo anche di capire cosa è successo negli ultimi trent’anni: cercheremo parole chiave per discutere dell’ultima fase, quella che ci riguarda. Una fae della quale i protagonisti dovremmo essere noi.
introduce l’incontro David Bidussa

 

Foto Carlo Greppi_sitoCarlo Greppi, storico e scrittore, ha collaborato con Rai Storia, organizza viaggi della memoria con l’associazione Deina ed è membro del Comitato scientifico dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, che coordina la rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea in Italia.
Il suo libro L’ultimo treno. Racconti del viaggio verso il lager (Donzelli 2012) ha vinto il premio Ettore Gallo, destinato agli storici esordienti. Ha poi pubblicato i saggi Uomini in grigio. Storie di gente comune nell’Italia della guerra civile (Feltrinelli 2016) e 25 aprile 1945 (Laterza 2018), e i romanzi per ragazzi Non restare indietro (Feltrinelli 2016, premio Adei-Wizo 2017, sezione ragazzi) e Bruciare la frontiera (Feltrinelli 2018).
Il suo ultimo libro è L’età dei muri. Breve storia del nostro tempo (Feltrinelli 2019).

 
 

ore 12, Religione civile | Gherardo Colombo
Il legno storto della Giustizia

88116880279788811688020-1-300x455La corruzione è una piaga che infetta gran parte della vita sociale e politica del nostro paese, in misura non solo eticamente inaccettabile ma anche economicamente insostenibile. Proprio all’Italia sembra infatti spettare un non onorevole posto tra le nazioni più corrotte al mondo: si riflette, tra letteratura e filosofia del diritto, spaziando dalla storia all’attualità più recente e prendendo le mosse da questi presupposti drammatici che troppo spesso consideriamo immutabili e ai quali sembriamo quasi assuefatti. Con la consapevolezza che la democrazia può rappresentare un ambiente favorevole alla diffusione della corruzione e scavando nella nostra natura e nel desiderio tipicamente umano di raggiungere fama, potere e ricchezza. Per quanti ancora credono nell’onestà, nella correttezza e nei principi della nostra Costituzione.
introduce l’incontro Ariel Dello Strologo
 
Interview_GherardoColombo-1050x700Gherardo Colombo, magistrato attualmente fuori servizio, è noto per aver condotto, o contribuito a condurre, inchieste importanti sul crimine organizzato, la corruzione, il terrorismo e la mafia, tra cui la scoperta della Loggia P2 e Mani Pulite. Ha pubblicato diversi libri nei quali mette la sua esperienza di magistrato al servizio di una divulgazione attenta e scrupolosa dei concetti di democrazia, giustizia e cittadinanza, soprattutto per le giovani generazioni.
 
 

ore 17, Libropiccolo | David Bidussa
La forza de libro piccolo

Libri, parole, libri, parole, libri… Europa, identità, nazione, sviluppo, religione civile, città oggi. Sono alcune delle parole
sui cui lavoreremo, attraverso alcuni libri e che proviamo a scavare trasversalmente e non frontalmente.
I giorni del libro piccolo non sarà l’occasione per rifarsi il vocabolario, ma per cercare di dare forma a un’enciclopedia attraverso l’aiuto di alcuni libri che non si accontentano di raccontare e di rimettere ordine, ma che vogliono proporre un viaggio nelle incertezze del nostro tempo. I libri piccoli non sono ricettari, non sono catechismi, ma strumenti per continuare a viaggiare e a pensare. Dunque libri e parole, che generano libri, che mettono in circuito parole e che di nuovo chiedono che altri libri entrino in gioco. Tutto nasce dalle parole che si dicono e a come si propone di lavorare sulle parole. Intorno alle parole si può decidere di riflettere almeno in due modi. Il primo: raccontando la storia delle parole. Oppure tentando di ricostruirne la radiografia. Abbiamo scelto la seconda ipotesi.
 
bidussa_sitoDavid Bidussa è uno scrittore, giornalista, saggista, storico italiano. È definito “lo storico sociale delle idee”, con riferimento a “una disciplina che comprende un mix di competenze culturali tra le quali: storia (nel suo caso storia contemporanea), storia sociale, semiotica, teoria della letteratura, storia delle dottrine politiche, storia dei partiti e movimenti politici.
 
 
 
 

ore 17.30, Passato? Futuro? | Salvatore Veca
Qualcosa di sinistra

cover_sitoIl mio ultimo libro, Qualcosa di sinistra. Idee per una politica progressista, è un tentativo di proporre, in tempi difficili, una prospettiva plausibile e coerente per la politica di una sinistra europea da ventunesimo secolo. E’ un invito a ragionare insieme su un nucleo di valori che sono inscritti nella storia, piena di luci ed ombre, della sinistra e su un ventaglio di sfide che il mondo mutato, che ci è contemporaneo, ci propone. Al centro, le idee dello sviluppo umano come libertà e del progresso sociale multidimensionale che è coerente con il paradigma della sostenibilità. Quasi un passaggio di testimone alla generazione di Greta Thunberg e dei ragazzi che con lei si prendono per mano nei venerdì per il futuro.
introduce l’incontro David Bidussa

 
 

FotoVECA_sitoSalvatore Veca insegna Filosofia politica alla Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia, di cui è stato prorettore dal 2005 al 2013. Presidente onorario della Fondazione Feltrinelli, è stato il direttore del suo Laboratorio Expo e curatore della Carta di Milano di Expo 2015. E’ presidente della Fondazione Campus di Lucca e della Casa della Cultura di Milano. Dal 2009 al 2017 è stato presidente del Comitato premi della Fondazione Balzan. Dirige la collana Balzan Papers della Fondazione internazionale Balzan e fa parte della direzione della “Rivista di filosofia”, di “Iride” e dello “European Journal of Philosophy”.

 

ore 18.30, Identità | Francesco Remotti
Somiglianze

cover Somiglianze Remotti_sitoPerché mai dedicare un intero libro alle somiglianze? Perché il mondo è tutto interconnesso: è un vero e proprio intrico di somiglianze e differenze. Può succedere che non lo riconosciamo, e questo avviene quando proiettiamo sul mondo (il mondo delle cose, ma soprattutto il mondo delle società e degli esseri umani) la nostra idea preconcetta dell’identità. Al posto dell’intrico si fa valere un taglio, un’opposizione, ovvero la dicotomia tra identità e alterità. Ossessionati dall’identità, a noi sembra che questo sia un ordine più sicuro; ma è un inganno, un’illusione pericolosa. Riconoscere le somiglianze significa invece trasformare gli intrichi in intrecci e così aprire la strada che dovrebbe condurre verso la convivenza di noi con gli altri e di noi-altri con la natura.
introduce l’incontro Paolo Battifora
 
 
 
 
remotti_sitoFrancesco Remotti, professore emerito di Antropologia culturale, socio dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Accademia dei Lincei, ha compiuto ricerche etnografiche e storiche tra i Banande della Repubblica Democratica del Congo e sui regni dell’Africa equatoriale. Ha sviluppato riflessioni teoriche sul concetto di identità e sull’antropo-poiesi, come attestano le sue numerose pubblicazioni. Tra le pubblicazioni più significative Contro l’identità (Laterza 1996), Contro natura. Una lettera al Papa (Laterza 2008), Noi, primitivi. Lo specchio dell’antropologia (Bollati Boringhieri 20092), L’ossessione identitaria (Laterza 2010), Cultura. Dalla complessità all’impoverimento (Laterza 2011), Fare umanità. I drammi dell’antropo-poiesi (Laterza 2013), Somiglianze. Una via per la convivenza (Laterza 2019).

ore 21, Evento Serale con Stefano Zenni
Che razza di musica. Jazz, blues, soul e le trappole del colore

coverEsiste una “musica nera”? E quale sarebbe la sua differenza rispetto a quella “bianca”? Siamo abituati a pensare che la musica, o addirittura le voci, possano avere un carattere razziale, etnico o un “colore”. Ma quest’idea ha un fondamento scientifico, storico o culturale? In fondo, si tratta di capire chi sarebbero i “bianchi” e chi i “neri”, e come queste categorie astratte influenzano i nostri pregiudizi, anche musicali.
introduce l’incontro Paolo Battifora
 
Stefano Zenni, docente di Storia del jazz presso il Conservatorio di Bologna. Da 25 anni è il direttore della rassegna MetJazz presso la Fondazione Teatro Metastasio di Prato. Ha diretto il Torino Jazz Festival dal 2013 al 2017. E’ autore di vari libri su Louis Armstrong (Satchmo. Oltre il mito del jazz, nuova edizione 2018), Herbie Hancock, Charles Mingus, tra cui I segreti del jazz e la vasta Storia del jazz. Una prospettiva globale (Stampa Alternativa). Che razza di musica. Jazz, blues, soul e le trappole del colore (EDT) ha suscitato un vivace dibattito in ambito musicale.
Dal 2012 tiene con successo la serie di Lezioni di jazz presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, è stato a lungo collaboratore di Musica Jazz e del Giornale della Musica. Redige le voci jazz per Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani) e del Grove Dictionary of Jazz. E’ stato candidato ai Grammy Awards come autore delle migliori note di copertina. Collabora da oltre 20 anni con Rai Radio3.

 
 
 


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