Clint Eastwood quando un uomo con la pistola diventa padre
26 aprile 2016, ore 17.45
Sala del Maggior Consiglio
Andrea Bellavita
Clint Eastwood, prima come attore e quindi come regista, ha saputo imprimere alla propria esperienza sullo schermo un percorso di evoluzione costante e coerente, che va oltre la biografia, e che può essere considerato come la creazione di un vero è proprio real character, un “personaggio” che matura, cresce e si trasforma come un personaggio reale. Seguendo il filo indiziario della presenza (e dell’uso) della pistola, da semplice oggetto scenico a figura simbolica, nel suo cinema, si cercherà di tracciare un profilo di questa trasformazione, dal cowboy delle origini, fino alla dolente e “finale” figura di padre.
Andrea Bellavita è ricercatore di Cinema, televisione e fotografia presso l’Università di Varese, dove insegna Teorie e tecniche della comunicazione di massa e Linguaggi televisivi e crossmediali.
Per FilmTV cura la rubrica settimanale Black Mirror.
È redattore di Segnocinema, per il quale è inviato da Venezia e Cannes. Collabora con: Duellanti, Nocturno, La Valle dell’Eden, Fata Morgana, Comunicazioni Sociali, Flash Art.
Si occupa di cinema e psicoanalisi (Schermi perturbanti. Per un’applicazione del concetto di Unheimlich all’enunciazione filmica, Vita&Pensiero, Milano 2005). In particolare a proposito del lavoro di David Lynch (Fare esperienza del Reale: il cinema di David Lynch, in Fata Morgana; INLAND EMPIRE. Mondi infestati di fantasmi, in Fantasma. OT/Orbis Tertius; Inland Empire, in Bertetto P., David Lynch) e di David Cronenberg (A History of Violence. «Jesus Christ, my name!», in Ventuno per undici).
rassegna Psicologia dell’arte