Do you Warhol? Il tuo volto sui manifesti della mostra a Palazzo Ducale

fino al 17 luglio 2016, Cortile
Dal 21 ottobre al Ducale di Genova si terrà una grande retrospettiva dedicata ad Andy Warhol e, in attesa della mostra, per tutto il periodo estivo, il cortile ospiterà un corner dove chiunque avrà la possibilità di scattarsi selfie e “warholizzare” il proprio volto con un’app dedicata. Le foto realizzate in questi primi dieci giorni saranno raccolte e verranno selezionati circa venti soggetti che, previa autorizzazione, diventeranno i volti della prima campagna pubblicitaria della mostra.
Chi parteciperà alla campagna Do you warhol? avrà quindi la possibilità di vedere il proprio volto sui manifesti pubblicitari della mostra, che verranno affissi da inizio settembre a Genova, oltre che sui social e sul sito della mostra. Fino al 17 luglio, dalle 12 alle 18, nel corner sarà presente una hostess che supporterà il pubblico e metterà a disposizione un tablet per “warholizzare” lo scatto; la foto , stampabile in loco, sarà poi condivisibile sui social con #doyouwarhol e #warholgenova.
La mostra Andy Warhol Pop Society (Palazzo Ducale di Genova 21 ottobre 2016 – 26 febbraio 2017), curata da Luca Beatrice e prodotta e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore, presenta circa 170 opere tra tele, print, disegni, polaroid, sculture, oggetti, provenienti da collezioni private, musei e fondazioni pubbliche e private italiane e straniere.
Il percorso tematico si sviluppa intorno a sei linee conduttrici: il disegno, le icone, le polaroid, i ritratti, Andy Warhol e l’Italia, e infine il cinema, e copre l’intero arco dell’attività dell’artista più famoso e popolare del secolo scorso. Con lui si apre l’epoca dell’arte contemporanea, così come ancora la intendiamo oggi.
Se nel calendario della musica pop c’è un ante e un post Beatles, l’unico fenomeno culturale e mediatico degli anni Sessanta in grado di rivaleggiare con Warhol, allo stesso modo in quello dell’arte dobbiamo parlare di un Before Andy e di un After Andy. Soprattutto, Andy Warhol è stato capace di intuire e anticipare i profondi cambiamenti che la società contemporanea avrebbe attraversato a partire dall’era pop, da quando cioè l’opera d’arte comincia a relazionarsi quotidianamente con la società dei massmedia, delle merci e del consumo.
Nella Factory, a New York, non solo si producevano dipinti e serigrafie: si faceva cinema, musica rock, editoria, si attraversavano nuovi linguaggi sperimentali in una costante ricerca d’avanguardia. Anche nei confronti della televisione, il nuovo medium per eccellenza, Warhol manifesta una curiosità straordinaria e, probabilmente, se fosse vissuto nei nostri tempi, non avrebbe esitato a usare i social network e la comunicazione in rete.