Acqua e Luce – Biennale Le Latitudini dell’arte
IV edizione – Olanda e Italia
Dal 21 luglio al 31 agosto 2019
Munizioniere
Inaugurazione sabato 20 luglio 2019, ore 18
martedì-domenica, ore 16-19.30
Art Commission, in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, inaugura la quarta edizione della Biennale d’arte contemporanea Le Latitudini dell’arte. La rassegna, ideata e curata da Virginia Monteverde e presentata quest’anno dal critico d’arte Viana Conti, si avvale dei patrocini della Regione Liguria, del Comune di Genova e dell’Ambasciata dei Paesi Bassi.
La Biennale è nata nel 2013 con l’obiettivo di promuovere e favorire l’interscambio artistico-culturale tra l’Italia e gli altri Paesi europei. Questa IV edizione, che ha come tema “Acqua e Luce”, vede la partecipazione di 60 artisti che vivono e operano in Italia e in Olanda.
Come per le precedenti edizioni, gli artisti sono stati selezionati grazie alla collaborazione con Gallerie e Fondazioni dei due Paesi.
La multimedialità, a livello linguistico, e la condizione liquida del tessuto sociale della postmodernità, teorizzata dal politologo e filosofo Zygmunt Bauman, connotano ricorsivamente le scelte artistiche dell’ampio panorama culturale delineato dalla curatrice. In epoca di globalizzazione, de-estetizzazione dell’arte versus un’estetizzazione diffusa di una merce-feticcio, questa società, a capitalismo avanzato, presenta, inevitabilmente, le sue tensioni, i suoi conflitti risolti o irrisolti, i suoi flussi migratori, i suoi disperati viaggi della speranza, il suo degrado o recupero ecologico, i suoi interrogativi aperti sul presente e sul futuro. Lo scenario risultante da un panorama selettivo di trenta esponenti olandesi e altrettanti italiani, non manca, infatti, di riflettere i segni, i sintomi, le aperture o chiusure d’orizzonte, che ogni artista, come sensibile sismografo creativo del contesto che lo circonda, proietta nella sua opera.
La multimedialità, a livello linguistico, e la condizione liquida del tessuto sociale della postmodernità, teorizzata dal politologo e filosofo Zygmunt Bauman, connotano ricorsivamente le scelte artistiche dell’ampio panorama culturale delineato dalla curatrice. In epoca di globalizzazione, de-estetizzazione dell’arte versus un’estetizzazione diffusa di una merce-feticcio, questa società, a capitalismo avanzato, presenta, inevitabilmente, le sue tensioni, i suoi conflitti risolti o irrisolti, i suoi flussi migratori, i suoi disperati viaggi della speranza, il suo degrado o recupero ecologico, i suoi interrogativi aperti sul presente e sul futuro. Lo scenario risultante da un panorama selettivo di trenta esponenti olandesi e altrettanti italiani, non manca, infatti, di riflettere i segni, i sintomi, le aperture o chiusure d’orizzonte, che ogni artista, come sensibile sismografo creativo del contesto che lo circonda, proietta nella sua opera.
tratto dal testo di Viana Conti tratto dal catalogo della mostra edito Liberodiscrivere