Da Tintoretto a Rubens – Capolavori della Collezione Durazzo
14 luglio – 7 novembre 2004
Palazzo Reale, Via Balbi 10
www.palazzorealegenova.it
Orario:
aperta tutti i giorni escluso il lunedì, dalle ore 9.00 alle ore 19.00, martedì e mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 13.30
Biglietti:
intero € 6,00
ridotto € 5,00
scuole € 3,00
Call center: 010-20041
Informazioni:
Tel.: 010-5574004 (biglietteria Palazzo Ducale)
Tel.: 010-2710272 (Palazzo Reale)
Nell’ambito delle manifestazioni ufficiali previste per Genova 2004 Capitale Europea della Cultura degli Istituti periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio della Liguria organizza una grande mostra nell’antico Teatro del Falcone, teatro di corte del Palazzo Reale di Genova.
Oltre 180 opere tra dipinti su tavola e su tela (60), sculture (20), manoscritti (5), libri a stampa (50), libretti d’opera (10), lettere (5), disegni (5), stampe (10), arti decorative (15) raccontano la storia dei Durazzo, una delle più importanti famiglie genovesi, mettendo a fuoco soprattutto le vicende comprese tra l’acquisto del loro fastoso palazzo di via Balbi nel 1679 e la sua vendita nel 1824.
La mostra è dedicata dunque a una delle età più fervide della magnifica dimora di via Balbi oggi nota come Palazzo Reale, quella legata ai suoi proprietari più longevi, i Durazzo. Nei centoquaranta anni di proprietà Durazzo il palazzo si trasformò profondamente arricchendosi di straordinarie collezioni dàarte e bibliografiche: dipinti e sculture di grandi maestri, arti decorative, centinaia di libri e manoscritti, una delle più vaste raccolte di stampe mai messe insieme nell’Europa del Settecento. La maggior parte di quelle collezioni che avevano fatto del grande palazzo genovese uno dei contenitori di beni culturali più preziosi della città, fu dispersa nei primi quaranta anni dell’Ottocento. La mostra riporta a Genova alcuni dei capolavori della collezione Durazzo, soprattutto i grandi dipinti su tavola e su tela, che ne avevano fatto uno delle quadrerie più importanti della città, visitata e ammirata per decenni dai protagonisti del Grand Tour. Naturalmente si è colta anche l’occasione di raccontare la storia dei Durazzo. Lo si è fatto attraverso i loro ritratti, i libri che possedettero, quelli che a loro furono dedicati o che appartennero alla grande biblioteca ospitata nel palazzo, oggi non più esistente. Non è un caso che la mostra abbia trovato sede in quello che fu uno dei tre teatri della Genova del Settecento, il Teatro del Falcone, danneggiato durante la seconda guerra mondiale, ricostruito negli anni cinquanta del Novecento e restaurato per questo evento. Il teatro fu parte fondamentale della storia della famiglia e in particolare di alcuni suoi membri. Non si è voluto rinunciare dunque ad un riferimento anche alla passione dei “Durazzo di Palazzo Reale” per il mondo dell’opera e del balletto. Lo si è fatto attraverso materiali inediti, libretti di tragedie e commedie in musica, partiture musicali e lettere, ricostruendo soprattutto la figura di uno dei Durazzo più celebri, quel conte Giacomo che a Vienna promosse la grande riforma dell’opera seria in qualità di Sovrintendente generale dei teatri imperiali di Vienna.
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