L’apporto degli architetti non genovesi
Gi interventi degli architetti “ospiti” della città di Genova di varia estrazione e provenienza, al di là del loro valore intrinseco. Un fenomeno che trova nel corpo urbano della città una tradizione quasi eccezionale nel panorama italiano, che fa di Genova un atlante dei registri architettonici che ne hanno segnato, in particolare, l’ultimo secolo di storia: si pensi agli estremi rappresentati “milanesità” di Albini e dalla “romanità” di Quaroni.
Enrico D. Bona, laureato alla facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, è stato professore associato di Progettazione architettonica all’Università di Genova e ha partecipato a seminari e corsi integrativi in facoltà europee e nord americane, tra cui l’ILA&UD di Giancarlo De Carlo, e a cavallo degli anni ’70 è stato redattore capo di Casabella. Attraverso il suo studio di Milano, con sedi a Genova e Parigi, a livello professionale è impegnato dalla scala dello urban design a quella dell’industrial design, settore nel quale ha ricevuto premi e segnalazioni in Italia e all’estero. A Genova ha seguito, tra l’altro, la ristrutturazione dell’Albergo dei Poveri e, nel 2018, è stato membro della Commissione giudicatrice per Ponte Morandi.