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Lezioni di Storia 2010 – 11

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Lezioni di Storia
Da Cavour a oggi: nove straordinari appuntamenti con la storia della cittá

Palazzo Ducale, Sala del Maggior Consiglio

da lunedì 29 novembre 2010 a lunedì 21 febbraio 2011

ingresso libero fino ad esaurimento posti

lunedì 7 marzo 2011, ore 21 Salone del Maggior Consiglio

serata conclusiva della rassegna Lezioni di Storia. Genova italiana dedicata alla storia di Genova dalla Fondazione Edoardo Garrone in collaborazione con Editori Laterza e Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura.

La giornalista Giovanna Zucconi dialogherà con Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, sul futuro della nostra città.
Gran finale in musica, con un omaggio di Vittorio De Scalzi alla Genova dei cantautori.
A cura di Comune di Genova, Fondazione Edoardo Garrone, Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Editori Laterza.

 

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1853
Valerio Castronovo

Cavour e la fondazione dell’Ansaldo

29 novembre 2010 ore 21.00

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Durante il periodo cavouriano la progressiva liberalizzazione degli scambi consente a Genova di svincolarsi dalla malattia del languore che l’aveva paralizzata dopo la Restaurazione, e permette a Torino di concepire un disegno di sviluppo economico che ne valorizzi le risorse e le potenzialità. In questo contesto assume un ruolo di rilievo la strada ferrata fra Torino
e Genova, nata con lo scopo di integrare le due principali sezioni del regno, abbinando l’agricoltura al commercio marittimo, gli interessi del mondo rurale a quelli degli affari. Alla fornitura di materiali necessari per la costruzione va ascritta la nascita della Taylor e Prandi, rilevata nel 1853 dall’Ansaldo.

L’impresa genovese diviene così una delle leve su cui Cavour fa affidamento per rilanciare l’economia genovese e promuovere l’ammodernamento delle strutture industriali del regno.

Valerio Castronovo

ha insegnato Storia contemporanea all’Universitá di Torino

1875
Ferdinando Fasce

La grande emigrazione

13 dicembre 2010, ore 21.00

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Nel 1875, quando una donazione del Duca di Galliera ne avvia un ampio progetto di ammodernamento, il porto di Genova, il più grande scalo del paese, é anche il principale porto di partenza dei migranti verso le Americhe. Dalle sue banchine si sono imbarcati a inizio Ottocento i primi
pionieri, provenienti dalle vallate che circondano la cittá, in cerca di fortuna al di lá dell’Atlantico. Li hanno accompagnati e seguiti i rifugiati politici del Risorgimento e poi, dopo l’Unitá, una vasta corrente transoceanica di uomini e donne in cerca di lavoro, proveniente da tutto il Settentrione e destinata a durare sino al nuovo secolo. I numeri sono alti:
si calcola che da Genova quasi 200.000 persone lasciarono il nostro paese fra il 1861 e il 1874. Le loro piccole grandi storie “americane” compongono una pagina cruciale della storia italiana.

Ferdinando Fasce

insegna Storia Contemporanea all’Universitá di Genova

1922
Elisabetta Tonizzi

La “marcia” sul porto

10 gennaio 2011, ore 21.00

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Il 5 agosto 1922 le squadre fasciste convergono su palazzo San Giorgio ed entrano nella sede del Consorzio autonomo che dal 1903 gestisce il porto, snodo strategico dell’economia genovese
e nazionale. Scopo dell’azione é la soppressione delle cooperative dei portuali che organizzano il lavoro sulle banchine e costituiscono il principale caposaldo cittadino del socialismo riformista. Nino Ronco, presidente del Consorzio, deve accettare la richiesta e poco dopo si dimette. La ‘marcia sul porto’ si colloca nel quadro della violenza che precede
e accompagna la conquista del potere da parte di Mussolini. Strumento essenziale dell’attacco fascista, rivolto principalmente contro il movimento operaio, è lo squadrismo, solidamente strutturato anche a Genova e in grado di esprimere un’elevata capacità offensiva.

M. Elisabetta Tonizzi

insegna Storia del mondo contemporaneo e Storia contemporanea del Mediterraneo all’Universitá di Genova

1945
Antonio Gibelli

Liberazione

17 gennaio 2011, ore 21.00

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Tra il 23 e il 26 aprile del 1945 Genova
é protagonista di una vicenda di
straordinaria rilevanza.
Prima grande cittá del Nord a liberarsi
dal dominio nazifascista, é l’unica che vede
le armate hitleriane firmare direttamente un
atto di resa di fronte al Comitato
di liberazione nazionale locale.
“A wonderful job”, uno splendido lavoro,
lo definiscono i rappresentanti delle
avanguardie alleate quando entrano
in una cittá giá sottoposta al nuovo potere.
é quella la conclusione di un processo
travagliato e pieno di incognite protrattosi
per circa venti mesi nelle condizioni
estreme della guerra totale e della guerra
civile, e la legittima premessa di un mito
fondativo della nuova storia della cittá
come parte della nuova storia d’Italia.
Un mito che ancora resiste e determina
la sua identitá collettiva.

Antonio Gibelli

insegna Storia Contemporanea all’Universitá di Genova

1953
Marco Doria

L’inaugurazione delle
acciaierie di Cornigliano

24 gennaio 2011, ore 21.00

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Nel 1953 le acciaierie di Genova
Cornigliano iniziano l’attivitá.
Le vicende dello stabilimento sono
per molti aspetti emblematiche degli anni
della ricostruzione, segnati da un enorme
sforzo collettivo e da pesanti sacrifici
sopportati dal popolo italiano.
Ma sono emblematiche anche del “miracolo
economico”, quando sempre più numerose
circolano sulle strade della penisola le
vetture Fiat costruite impiegando proprio
il lamierino d’acciaio prodotto a Cornigliano.
Le acciaierie sono quindi, in una prospettiva
più ampia, specchio della storia economica
e sociale del nostro paese, alla quale
si volgerá lo sguardo a partire dagli anni
Trenta fino agli anni Settanta, quando
un “modello di sviluppo” entra in crisi e si
avvia quel processo di deindustrializzazione
i cui effetti si avvertiranno, a Genova
e in Italia, nei successivi decenni.

Marco Doria

insegna Storia economica all’Universitá di Genova

1960
Luciano Canfora

La rivolta contro i fascisti

31 gennaio 2011, ore 21.00

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A quindici anni dalla fucilazione di Mussolini e dal crollo della Repubblica sociale gli ancora viventi e operanti protagonisti di Salò, organizzati in partito e ben piazzati in Parlamento, come parte integrante della maggioranza del governo Tambroni, indicono provocatoriamente a Genova il loro Congresso nazionale. Genova insorge. E rilancia in tutta Italia
l’attualitá dell’antifascismo. Nuove classi di etá entrano nel conflitto, accanto ai leader storici della guerra di liberazione. Quali furono le ragioni di un fenomeno che colse di sorpresa entrambi gli schieramenti?

Luciano Canfora

insegna Filologia classica all’Universitá di Bari

1979
Giovanni Bianconi

L’assassinio di Guido Rossa e le Brigate Rosse

7 febbraio 2011, ore 21.00

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La mattina del 24 gennaio 1979 le Brigate Rosse uccidono Guido Rossa, operaio dell’Italsider, rappresentante sindacale della Fiom-Cgil iscritto al Partito comunista italiano, “colpevole” di aver fatto la spia denunciando un suo compagno di fabbrica, sospetto fiancheggiatore delle Br.
Attraverso questo omicidio si puó leggere la storia precedente e quella successiva delle Brigate Rosse, la principale formazione del panorama eversivo italiano, di cui la cittá di Genova rappresenta un crocevia importante. é qui che avviene il primo sequestro di persona (giudice Sossi, 1974), il primo omicidio deliberato (procuratore generale Coco, 1976), poi il delitto Rossa e in seguito (marzo 1980) l’uccisione di quattro brigatisti nel covo di via Fracchia che, come scrisse Walter Tobagi, fa “dissolvere il mito dell’imprendibile colonna genovese, nucleo
d’acciaio delle Br”.

Giovanni Bianconi

È inviato speciale del “Corriere della Sera”

1987

Stefano Termanini

Siri, Batini e D’Alessandro: la pace in porto

14 febbraio 2011, ore 21

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Nel marzo 1987, quando la conflittualitá all’interno del porto di Genova sembra aver raggiunto l’apice, l’anziano cardinale Giuseppe Siri prende posizione. Lo fa a suo modo, direttamente. Intorno allo stesso tavolo fa sedere Paride Batini, il console della Compagnia Unica
Lavoratori Merci Varie, e il presidente dell’Autoritá portuale Roberto D’Alessandro. L’immagine di Siri, tra Batini e D’Alessandro, divenuta quasi subito storica e simbolica, rimbalza sulle pagine di tutti i giornali e costituisce un’eccezione dovuta a un momento di particolare emergenza. É il culmine visibile di un’azione nella maggior parte dei casi invisibile. Sia prima di allora, con lo stesso Siri, sia dopo, con i successori di Siri, la Chiesa genovese
si é sempre distinta per un rapporto con il mondo del lavoro che non si trova altrove,
in altre cittá italiane. Non almeno con la stessa puntualitá, continuitá, reciproco rispetto.

Stefano Termanini

é Dean of Academic Affairs e docente presso la St. John
International University

1992
Antonio Calabró – coordina interventi di studiosi e protagonisti

La riscoperta del mare, il futuro della cittá

21 febbraio 2011, ore 21.00

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Le Colombiane del 1992 segnano una svolta nella storia recente di Genova. La cittá risponde ai rischi di declino elaborando e realizzando un progetto che lega memoria e futuro, facendo leva su una vera e propria civiltá del mare di cui Genova puó tornare a essere protagonista. Un’economia della conoscenza e degli scambi, una prospettiva contemporaneamente mediterranea ed europea. Parte da qui anche un progetto che da Genova, inserita nel Nord Ovest delle imprese, dei centri di formazione d’eccellenza, della scienza e dell’innovazione tecnologica, possa contribuire a definire nuove identitá aperte. Resistenze e contraddizioni non mancano. Ma vanno valorizzate tutte le risorse d’intraprendenza, in sintesi originali di pubblico e di privato, di un territorio che ha, per tradizione e vocazione, un forte respiro internazionale.

Antonio Calabró

é direttore Corporate Culture del gruppo Pirelli e direttore
della Fondazione Pirelli

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