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Gillo Dorfles

gillo

Incontro con Gillo Dorfles

22 novembre 2012, ore 17.45

Sala del Maggior Consiglio

play mp3 20121122_dorfles.mp3 – durata 45m

ingresso libero

Gillo Dorfles partecipa a una conferenza dedicata al grande artista catalano nell’ambito della mostra “Miró! Poesia e luce”.

Filosofo e critico, Gillo Dorfles è nato a Trieste nel 1910. Libero
docente e poi ordinario di estetica presso le università di Milano, Trieste,
Cagliari. A partire dagli anni Trenta ha svolto intensa attività di
critica d’arte e saggistica (“Rassegna d’Italia”, “Le Arti Plastiche”, “La
Fiera Letteraria”, “Il Mondo”, “Domus” – di cui è stato vicedirettore
-, “Aut Aut” – di cui è stato redattore capo -, “The Studio”,
“The Journal of Aesthetics”, ecc.).
La sua attività di studioso di estetica e di critico si evidenzia
attraverso numerose pubblicazioni a contenuto storico-filosofico e
antropo-sociologico. Tra i suoi libri: Le oscillazioni del gusto (1958), Ultime
tendenze nell’arte di oggi
(1961), Il kitsch (1970), Moda e Modi
(1979), La moda della moda (1984), Elogio della disarmonia (1987),
Itinerario estetico (1988), da ultimo Horror pleni. La (in)civiltà del rumore
(Castelvecchi 2008).

Come artista alcuni suoi dipinti sono stati esposti nelle due personali alla
Libreria Salto di Milano nel 1949 e nel 1950 e in numerose collettive del
Movimento di Arte Concreta, tra le quali la mostra del 1951 alla Galleria
Bompiani di Milano, l’esposizione itinerante in Cile e Argentina nel 1952,
e nella grande mostra “Esperimenti di sintesi delle arti” che si svolse nel
1955 nella Galleria del Fiore di Milano.

Nel 1954 è stato componente di una sezione italiana del gruppo ESPACE
insieme a Munari, Monnini, Reggiani e Veronesi.

La mia educazione vera avvenne tra gli intellettuali e gli artisti
triestini: Italo Svevo, Umberto Saba, Bobi Bazlen. Da quest’ultimo ho appreso
l’amore per la letteratura mitteleuropea. Passavamo le serate a discutere di
Kafka e Wedekind. Decidemmo anche di prendere delle lezioni di Joyce, nel
senso che un professore della Berlitz ci istruiva sulle pagine dell’Ulysses,
un testo come si sa impervio, infestato dal gergo e pieno di concetti. Il primo incontro con Saba avvenne nella sua libreria antiquaria di via San Nicolò. Ricordo che entrai e vidi questo vecchio con la visiera che mi guardò e bruscamente mi disse: “Cos’ ti vol picio?” Mi sentivo a disagio. Poi vidi una magnifica edizione del Settecento del Fedone di Platone, cominciai a sfogliarla. E Saba, meno bruscamente: “No xe roba per ti”. Comunque quella libreria rappresentò per me qualcosa di straordinario. Vi incontrai il meglio della cultura triestina: da Svevo a Stuparich, da Marin a De Benedetti. La mia formazione è stata abbastanza singolare. Sono laureato in Medicina con una specializzazione in Psichiatria. Mi sarebbe piaciuto analizzare la mentalità del prossimo, rilevarne le stranezze e le anomalie. Ma alla fine hanno prevalso gli interessi estetici ed artistici. Ho scelto di fare il critico e non lo storico dell’arte perché ho una certa difficoltà a memorizzare le date. E poi il passato è una grande immensa nebulosa, occorre un talento particolare per saperlo attraversare. Preferisco il presente. è il motivo per cui mi sono interessato fra l’altro al design, una esperienza contemporanea della quale ho vissuto gli albori
“.

Gillo Dorfles

Gillo Dorfles

    
    
    
  




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