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Federico Donelli

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Da indesiderati a risorsa
del potere ottomano

giovedì 3 ottobre 2019, ore 17.45
Munizioniere

«Voi chiamate Ferdinando [di Aragona e Castiglia] un re saggio?, lui, che con l’espulsione degli ebrei ha impoverito il proprio regno e arricchito il nostro».

Questa famosa frase, attribuita dalla letteratura al sultano ottomano Bayezid II sintetizza l’approccio dell’Impero alle comunità ebraiche sefardite espulse dai territori spagnoli dopo l’emanazione dell’editto di Granada del 1492. All’interno dei confini ottomani, uno stato formalmente islamico, le comunità trovarono tolleranza e nuove opportunità di affermazione sociale ed economica. Il sistema dei millet fu uno degli istituti chiave della struttura imperiale fino alle soglie del XIX secolo quando, complice la commistione di diversi fattori, si sgretolò rapidamente aprendo fratture e conflitti tuttora vigenti. Ripercorrendo alcuni snodi storici chiave, l’incontro fornisce un quadro generale degli elementi caratterizzanti la cosiddetta Pax Ottomana, nonché le dinamiche che portarono alla fine della convivenza pacifica tra confessioni differenti nel Medio Oriente moderno.

Federico Donelli è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Genova dove insegna History and Politics of the Middle East e Visiting Fellow presso il Center for Modern Turkish Studies della Şehir University di Istanbul, dove insegna Comparative Foreign Policy. Le sue ricerche riguardano la Storia e le Relazioni Internazionali del Medio Oriente.
Ha recentemente pubblicato Islam e pluralismo. La coabitazione religiosa nell’Impero Ottomano (Firenze: Le Monnier Università) e Le due sponde del Mar Rosso: la politica estera degli attori mediorientali nel Corno d’Africa (Mondadori Università, 2019).

A cura del Centro Culturale Primo Levi







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