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Flashback

Fotografia italiana di sperimentazione 1960-2016

15 luglio – 28 agosto 2016
15 July to 28 August, 2016
Sottoporticato

Inaugurazione 14 luglio, ore 18
 
 

50 anni di fotografia, 50 anni di cambiamenti, di innovazione tecnica ma soprattutto di evoluzione e consolidamento di un linguaggio che mai come ora è diventato universale.
Una mostra diacronica dove il tempo coesiste, si confronta, pone dubbi e domande. Gli autori si affiancano per temi, non per successione temporale, la modernità e l’innovazione sono prerogative senza tempo, perché il tempo è fermato e manipolato dalla fotografia in un racconto di un momento reso incorruttibile alla perdita di sostanza e chiarezza che è tipico della memoria. Da Mario Giacomelli agli anni 2000 attraverso le fotografie di Nino Migliori, Mario de Biasi, Ugo Mulas, Gabriele Basilico, Fulvio Roiter, Luigi Ghirri, Oliviero Toscani e molti altri.
A cura Sabrina Raffaghello e Roberto Mutti

50 years of photography, 50 years of changes and technical innovation, but above all 50 years of evolution and consolidation of a language that has now become universal as never before. This is a diachronic exhibition where time coexists, enters into dialogue, and poses doubts and questions.
The photographers are grouped together not according to chronology but around themes: modernity and innovation are timeless prerogatives, because time has been stopped and is manipulated by photography in the story of a moment that is immune to the loss of substance and clarity that is typical of memory. From Mario Giacomelli to the early 2000s through the photographs of Nino Migliori, Mario de Biasi, Ugo Mulas, Gabriele Basilico, Fulvio Roiter, Luigi Ghirri, Oliviero Toscani and many others.
Curated by Sabrina Raffaghello and Roberto Mutti


 

Un percorso nella fotografia italiana degli ultimi 50 anni raccontata attraverso le opere di autori che hanno sperimentato la fotografia contribuendo all’evoluzione di un linguaggio divenuto oggi parte essenziale del nostro sistema di comunicazione.

GLI ANNI SESSANTA

Non si può prescindere, iniziando il nostro percorso, dagli autori che negli anni precedenti hanno lavorato con coerenza e lungimiranza così da stabilire un ponte fra passato e futuro che abbiamo voluto sintetizzare nell’immagine simbolo del “Tuffatore” Nino Migliori proteso nel suo slancio. Ecco perché qui appaiono per un verso fotografi che hanno conferito al reportage i segni di un nuovo ritmo narrativo, per l’altro autori che si sono dedicati al paesaggio con una visione moderna figlia del rapporto con la fotografia americana e con le suggestioni dell’arte informale. Uno spazio ulteriore lo occupano poi quanti hanno operato in modo specifico sul linguaggio sia ribadendo il legame con la pittura e la grafica sia dando vita a colti percorsi originali tutti giocati sul metalinguaggio che avrebbero aperto una nuova strada indicando le linee di una ricerca di grandi potenzialità espressive e concettuali.

GLI ANNI SETTANTA

Se il passaggio dagli anni Sessanta ai Settanta è stato caratterizzato da un acceso dibattito sulla fotografia “concerned” tutto vissuto, però, all’interno del mondo del fotoreportage, sono gli autori d’avanguardia (questo era il termine allora prevalentemente usato) a incarnare davvero l’impegno. Pur lavorando su un orizzonte espressivo rivolto a un élite intellettuale, hanno avuto la capacità di rivolgersi a un pubblico più ampio, quello formatosi grazie alla vivacità culturale del periodo, al nuovo ruolo giocato dai giovani e alla stagione dell’università di massa che avvicina l’Italia ai livelli formativi di altri paesi: alla fine degli anni Settanta gli iscritti sono un milione (il doppio rispetto al decennio precedente) di cui quasi la metà donne. La rivisitazione della fotografia classica sia nella sua chiave di linearità che riconosce il valore espressivo del lavoro professionale su commissione, sia in quella della sua valenza poetica immessa in atmosfere poetiche, si accompagna ad altri e altrettanto audaci percorsi. Sono quelli della scoperta delle potenzialità del supporto Polaroid su cui molti operano con estro creativo e dell’utilizzo dell’immagine in ambiti come quello della poesia visiva, dell’installazione, del rapporto sempre più stretto di creazioni artistiche di cui la fotografia non è più soltanto testimonianza ma elemento fondamentale che si fonde con le opere fino a diventarne elemento costitutivo.

GLI ANNI OTTANTA

Ora le atmosfere cambiano, nuove immagini attraversano un’epoca caratterizzata dallo sviluppo del consumismo e dell’importanza dell’apparire. In campo fotografico predomina il colore,
che caratterizza ogni tipo di comunicazione – bisognerebbe ricordare al proposito l’importanza della cartellonistica che nuove tecniche di stampa rendono più imponente e l’avvento della televisione a colori – da quella pubblicitaria a quella della moda che può contare su autori fortemente inventivi come è stato sempre in evitabile in un settore in costante ricerca di innovazione. Sono caratteristiche che animano il migliore fotoreportage e che si ritrovano nelle ricerche sulla luce che animano una intera generazione di autori non giovanissimi e forse per questo pronti a una riflessione di grande spessore. L’oggetto è il paesaggio, uno dei grandi temi su cui si sono misurati i fotografi del passato finendo per fornirne un’immagine stereotipata e, talvolta, retorica. La necessità di rileggerlo in una chiave contemporanea ha portato a esiti di grande interesse che si sono distinti nettamente sia dalla Nuova Oggettività di matrice tedesca sia dal Dialectical Lanscape americano (dai quali peraltro sono stante talvolta espunte suggestioni), per far emergere uno stile personale marcatamente mediterraneo.

GLI ANNI NOVANTA

Se all’inizio del nostro percorso avevamo affermato la necessità di legare come imprescindibili gli anni Sessanta al decennio precedente dove già si trovavano i prodromi di quanto si sarebbe poi sviluppato, un discorso non dissimile va fatto ora che ci avviciniamo alla contemporaneità. In questa fase, infatti, il segno più evidente è costituito dalla scelta di finalizzare la fotografia a progetti decisamente vicini alle ricerche concettuali: non ci si accontenta più dell’aspetto più tradizionale di questo linguaggio (che pure continua a svilupparsi e con esiti più che positivi in altri campi lontani dalla ricerca) ma se ne fa emergere con più forza la valenza artistica. Lo si fa utilizzando le immagini in progetti inediti che sviluppano le potenzialità delle carte pronte a diventare sculture o a inserirsi come elementi importanti di installazioni, e delle pellicole (il recupero di vecchie stampe da accostare alle nuove, il mosaico Polaroid come rapporto fra immediatezza e progettualità) alla ricerca di un nuovo ruolo di fronte all’avanzata, sempre più travolgente, di quella che è stata giustamente definita la rivoluzione.

 

I FOTOGRAFI

ANNI SESSANTA

Mario De Biasi
Mario Giacomelli
Nino Migliori
Aldo Tagliaferro
Elio Ciol
Franco Grignani
Luigi Veronesi
Mario Lasalandra
Fulvio Roiter
ANNI SETTANTA

Maurizio Osti
Gianni Colosimo
Sarernco
Michele Zaza
Ballo & Ballo
Ugo Mulas
Davide Mosconi
Mario Cresci
ANNI OTTANTA

Franco Fontana
Oliviero Toscani
Luigi Ghirri
Giorgio Lotti
Vettor Pisani
Cosimo di Leo Ricatto

ANNI NOVANTA

Pietro Privitera
Giannetto Bravi

Maurizio Galimberti
Barbara La Ragione
Rossella Roli
Enrico Cattaneo
Franco Donaggio

DUEMILA

Alessandra Baldoni
Grace Zanotto
Piepaolo Koss
Luciano Bobba
Giancarlo Marcali
Oriella Montin
Giovanni Sesia
Gianluca Chiodi
Ivan Piano
Luciano Romano
Christian Zanotto
Andrea Boyer
Paolo Novelli
Luigi Erba
Occhiomagico
Matteo Ferrari
Gianluca Giordano
Edoardo Romagnoli
Stefania Ricci
Luca Campigotto
Marian Ballo Charmet
Fabio Zonta
Pina Inferrera
Roberto Cotroneo

Orario:
da martedì a venerdì 11/13 e 15/19; sabato e domenica 11/19;
chiuso lunedì.
Aperture straordinarie
15 agosto: ore 10-19
Ingresso
intero € 5,00, ridotto € 4,00
 
Opening times: Tuesday to Friday 11am to 1pm
and 3pm to 7pm; Saturday and Sunday, 11am to 7pm; closed Mondays.
Full price € 5.00, concessions € 4.00
 
 
Apertura straordinaria lunedì 15 agosto ore 10-19

Dal 21 luglio
con un solo biglietto a 15 Euro puoi vedere le mostre, i saloni, la torre Grimaldina e le carceri storiche
Il biglietto è utilizzabile anche in giorni diversi
  
From 21 July
With just one ticket (15 €) you can visit the exhibitions, the Palace and the Grimaldina Tower with its old prison cells.
The ticket can also be used ondifferent days

Ideazione: SR Arte Contemporanea,
info[at]sabrinaraffaghello.com, ebonfanti[at]palazzoducale.genova.it
Catalogo: S.Raffaghello R.Mutti
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Conferenza Stampa

 
Inaugurazione





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