Genova dei Poeti
incontro introduttivo
martedì 10 dicembre 2019, ore 17.45
Sala del Maggior Consiglio
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Incontro con Serena Bertolucci, Mario Beccaria, Simona Morando e Alessandro Ferraro. Presentazione del ciclo di incontri dedicati alla Genova letteraria del Novecento, in programma per la primavera 2020 a Palazzo Ducale, a cura di Alessandro Ferraro, in cui scoprire i luoghi di grandi poeti come Gozzano, Campana, Sbarbaro, Montale, Caproni e Sanguineti, un patrimonio culturale fatto di pagine e luoghi, da preservare e valorizzare.
Genova è la città dei poeti, anzi potrebbe vantarsi dell’inesistente titolo di Capitale Italiana della Poesia Novecentesca senza sembrare irragionevole o arrogante. Guido Gozzano, Dino Campana, Camillo Sbarbaro, Eugenio Montale, Giorgio Caproni, Edoardo Sanguineti e altri ancora hanno messo magistralmente in versi Genova. Un ciclo di incontri ci consente di scoprire i luoghi letterari della nostra città. Dopo la bagarre della bohème di Galleria Mazzini e le gite in barca di Guido Gozzano, perlustriamo l’allucinata e sonnambula città di Dino Campana e Camillo Sbarbaro; passiamo poi, con Montale, per Corso Dogali e ci inoltriamo nell’«oscura primavera di Sottoripa». Un saliscendi che continua seguendo Caproni, che si prenda con il poeta l’Ascensore di Castelletto, si percorrano le Stanze della funicolare o si proceda a piedi per questa città «tutta scale», facendo attenzione a non rotolare rovinosamente come la studentessa di via Balbi 3 osservata da Sanguineti; per arrivare alle poesie più recenti e osservare nella sua interezza la Genova dei poeti, «dove inclina / la rondine: la rima»
Genova è la città dei poeti, anzi potrebbe vantarsi dell’inesistente titolo di Capitale Italiana della Poesia Novecentesca senza sembrare irragionevole o arrogante. Guido Gozzano, Dino Campana, Camillo Sbarbaro, Eugenio Montale, Giorgio Caproni, Edoardo Sanguineti e altri ancora hanno messo magistralmente in versi Genova. Un ciclo di incontri ci consente di scoprire i luoghi letterari della nostra città. Dopo la bagarre della bohème di Galleria Mazzini e le gite in barca di Guido Gozzano, perlustriamo l’allucinata e sonnambula città di Dino Campana e Camillo Sbarbaro; passiamo poi, con Montale, per Corso Dogali e ci inoltriamo nell’«oscura primavera di Sottoripa». Un saliscendi che continua seguendo Caproni, che si prenda con il poeta l’Ascensore di Castelletto, si percorrano le Stanze della funicolare o si proceda a piedi per questa città «tutta scale», facendo attenzione a non rotolare rovinosamente come la studentessa di via Balbi 3 osservata da Sanguineti; per arrivare alle poesie più recenti e osservare nella sua interezza la Genova dei poeti, «dove inclina / la rondine: la rima»