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Il Concerto degli Sposi

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22 maggio 2016 ore 21, Sala del Maggior Consiglio
 
ingresso libero info e prenotazioni su www.ilconcertodeglisposi.net
 
Direttore: Mario Faveto
Tenore solista: Antonello Mannarino
Baritono solista: Matteo Armanino

 
Tutti conoscono Giacomo Puccini (1858 – 1924) come compositore di opere liriche. I suoi primi lavori appartengono tuttavia al genere sinfonico. Pur essendo poco note al grande pubblico, queste opere giovanili sono comunque meritevoli di attenzione.
 
L’Adagetto in fa maggiore è un’opera misconosciuta, scritta dal compositore lucchese tra il 1881 e il 1883 per un organico formato da 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti e archi. La musica di questo pezzo, breve ma suggestivo, è stata riutilizzata da Puccini nell’opera lirica “Edgar”.
 
Il Preludio a orchestra è un brano di sessantasette battute scritto da Puccini quando aveva diciotto anni e frequentava l’Istituto Musicale Pacini di Lucca. La struttura del pezzo è data dall’intrecciarsi di due temi, rispettivamente in mi minore e mi maggiore, che vengono ripetuti con delle varianti a creare un affascinante gioco di contrapposizioni e imitazioni.
 
 
La Messa a quattro voci, anche conosciuta come Messa di Gloria, fu composta da Puccini in occasione del suo diploma nel 1880. In realtà, il Credo era già stato scritto dal compositore qualche anno prima ed eseguito come opera a se stante. Nonostante il nome “Messa di gloria” intenda normalmente una composizione formata dai soli Kyrie e Gloria, questa opera di Puccini è una messa completa che, oltre ai già citati brani, contiene anche il Credo, il Sanctus e l’Agnus Dei.
 
 
Questa messa, l’unica che Puccini abbia mai scritto, fu eseguita per la prima e unica volta in presenza del compositore nel luglio 1880 a Lucca. Nonostante il grande successo riscosso, non fu mai pubblicata mentre egli era in vita. La sua prima edizione risale infatti al 1951, ventisette anni dopo la morte del compositore. La pubblicazione venne curata dal sacerdote e musicologo Dante Del Fiorentino, amico di Puccini. Fu proprio Del Fiorentino a scegliere per quest’opera il titolo di “Messa di Gloria” (il titolo originario era “Messa a quattro voci”).
 
Alcuni temi musicali di questa messa furono in seguito utilizzati da Puccini per altre sue opere: ad esempio, il tema dell’Agnus Dei si trova, leggermente modificato, nel secondo atto della “Manon Lescaut”, mentre quello del Kyrie può essere incontrato nel primo atto dell’Edgar.
 
Alcune parti di questa opera sono uno sfoggio di bravura compositiva: si pensi al grande fugato del Gloria “Cum sancto spirito”, esempio perfetto di tecnica contrappuntistica. Allo stesso tempo, la varietà delle suggestioni create, la molteplicità delle soluzioni compositive utilizzate, l’originalità delle linee melodiche e gli improvvisi cambi di tempo e tonalità fanno di questa messa un’opera di grande valore artistico in cui si può riconoscere il Puccini della maturità.
 





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