Presentazione dei corsi per l’anno accademico 2017/2018 e Lectio Magistralis di Lamberto Maffei, Presidente della Fondazione “I Lincei per la Scuola”
Elogio della lentezza
In un mondo dominato dalla velocità dove non c’è più tempo di ascoltare, di riflettere e, dove correre (dove poi?) è diventato un must, rifletto e discuto come neurofisiologo, su cosa questi cambiamenti possano significare per il cervello, sapendo che un cambio così drastico degli stimoli ambientali può causare cambiamenti funzionali e strutturali del cervello.
Le tecnologie a nostra disposizione hanno velocità di elaborazione almeno un milione di volte maggiore di quelle dei meccanismi nervosi e ciò causa o può causare una discrasia, anche con ricadute patologiche, tra potenzialità umane e quelle della tecnologia. Come esempio riporto l’osservazione a tutti familiare che viaggiando in treno, a velocità superiori a 90-100 chilometri, diventa impossibile leggere i nomi delle stazioni a dimostrazione che il cervello visivo funziona assai lentamente.
Il Kahneman, premio Nobel per l’economia, aveva messo già in evidenza, che il pensiero rapido può causare errori nelle decisioni economiche, dove occorre riflettere, analizzare prima di decidere e consiglia di usare il pensiero lento.
Cerco di riflettere inoltre sull’assurdità di una vita veloce anche perché la biologia ci ha dato due traguardi precisi, la nascita e la morte e non sembra così allettante correre verso quest’ultima. Discuto anche come la velocità abbia influenzato il mercato causando bulimia dei consumi e anoressia dei valori.