Occidente
1 e 2 ottobre 2016
Due giornate di dibattito per interrogarsi su cosa significhi oggi Occidente.
a cura di Ernesto Franco
Che cosa significa “Occidente”? Tutte le parole, e con esse le cose e i concetti che indicano, cambiano significato a seconda delle epoche storiche in cui le si consideri.
Oggi più che mai è importante provare a domandarsi che cosa sia non tanto l’altro, ma che cosa siamo o cosa siamo diventati noi stessi. Dunque, che cosa significhi “Occidente”.
Non per battere i pericolosi sentieri di presunte, irrinunciabili identità, ma per capire l’idea di uomo che, volenti o nolenti, consapevoli o meno, siamo arrivati a rappresentare.
Nella convinzione che fermarsi a pensare sia l’unico modo per procedere verso il futuro.
A parlarne e confrontarsi sui vari temi che verranno affrontati saranno, sabato 1 ottobre, Gustavo Zagrebelsky su “Giustizia, diritti, doveri”, Marco Revelli su “Odisseo, lungo viaggio verso le periferie”, Salvatore Settis su “L’equivoco della bellezza”.
Domenica, 2 ottobre, lo storico Aldo Schiavone proporrà una riflessione su “L’invenzione dell’Occidente”, Massimo Cacciari su “La fine di un tramonto” e in chiusura Michela Murgia su “La presunzione delle cose integre”.
Sei ospiti, che ci aiuteranno a capire , ognuno dalla propria esperienza e dal loro punto di vista, in questa società dove sfugge il senso del presente e della nostra storia, quanto sia importante costruire strumenti di consapevolezza per poter scegliere ciò che si fa e si è.
In collaborazione con Giulio Einaudi editore e Il Secolo XIX
1 ottobre 2016
ore 16.30
Gustavo Zagrebelsky
ore 17.30
Marco Revelli
ore 18.30
Salvatore Settis
2 ottobre 2016
ore 16.30
Aldo Schiavone
ore 17.30
Massimo Cacciari
ore 18.30
Michela Murgia
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