Religioni e sessualità
dal 16 gennaio al 20 febbraio 2017
ore 17.45, Sala del Maggior Consiglio
Hieronymus Bosch, Giardino delle delizie, 1505-1513, Museo del Prado, Madrid
Il sesso, con la sua carica attrattiva, propulsiva e simbolica, tanto trascinante da richiamare su di sé divieti e condanne, è da sempre centrale nelle culture umane.
Questo ciclo si propone di esaminarne l’importanza e il ruolo nelle principali religioni storiche: quale spazio è riconosciuto dalle grandi religioni alla sessualità? A quale scopo e entro quali limiti? Come sono state considerate le varie forme in cui la sessualità si manifesta negli esseri umani, nell’uomo e nella donna, negli eterosessuali e negli omosessuali?
Quanto la concezione del sesso condiziona la visione del mondo e l’organizzazione stessa dei vari culti e ministeri sacri (la prevalenza maschile dei diversi sacerdozi)? Che rapporto c’è tra la concezione che le religioni hanno del sesso e la frequente, pesante differenziazione di genere nel costume, nell’educazione, nel comportamento, nella qualità della vita sessuale stessa?
Le religioni sono il regno del maschio? Quanto e come ha contato e conta la donna?
In collaborazione con il Centro Studi Antonio Balletto
16 gennaio, ore 17.45
Gad Lerner
Dal Cantico dei Cantici all’obbligo di parrucca. Erotismo e misoginia nell’ebraismo ortodosso
23 gennaio, ore 17.45
Ida Zilio Grandi
Sessualità, castità e pudore nella cultura islamica
30 gennaio, ore 17.45
Cinzia Pieruccini
India, donna e sessualità: la voce dell’induismo