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Adriano Fabris e Roberto Cingolani

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Intelligenza artificiale.
Nuove libertà, nuove dipendenze

 
giovedì 7 febbraio 2019, ore 17.45
Sala del Maggior Consiglio

Etica delle macchine
Questo titolo vuol dire tante cose. Menziona anzitutto l’etica, cioè la riflessione sui criteri e i principi in base ai quali facciamo le nostre scelte. Fa riferimento poi alle macchine, cioè a quei dispositivi tecnologici che funzionano non solo a seguito di un input umano, e quindi sotto il nostro controllo, ma anche svincolandosi, almeno in parte, da esso, e acquisendo quindi una sorta di “autonomia”.
Se le cose stanno così, allora il riferimento all’etica – la necessità cioè di riflettere su che cosa è bene fare quando ci sono modi di agire alternativi, nonché la necessità di orientarci sulla base di determinati criteri di fondo – riguarda non solo l’agire degli esseri umani, riguarda non solo il nostro modo di rapportarci alle macchine, ma concerne anche l’agire sempre più autonomo delle macchine stesse. In altre parole, e soprattutto, concerne una serie di temi che mettono in gioco la responsabilità delle azioni che vari soggetti, siano essi agenti umani oppure agenti artificiali, compiono quotidianamente, modificando nel profondo i contesti in cui viviamo. Su questa e altre questioni collegate si soffermerà l’intervento.

Adriano Fabris è professore ordinario di Filosofia morale e di Etica della comunicazione all’Università di Pisa. Il suo ultimo libro sugli argomenti dell’incontro è: Etica per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Carocci, Roma 2018; traduzione italiana del volume Ethics of Information and Communication Technologies, Springer, Berlin-New York 2018).
 
Roberto Cingolani, membro del team di ricerca del Max Planck Institute di Stoccarda tra il 1988 e il 1991, visiting professor presso l’Università di Tokyo (1997-98) e professore aggiunto presso la facoltà di ingegneria elettronica dell’Università di Richmond, Virginia (1998-2000), dal 2000 al 2005 è stato professore associato di fisica generale presso il Dipartimento di scienza dei materiali dell’Università di Lecce. Nel 2005 è stato nominato direttore dell’Istituto italiano di tecnologia di Genova, dove si è dedicato allo studio della scienza dei materiali e delle nanotecnologie interdisciplinari; è autore di numerosissime pubblicazioni apparse su riviste scientifiche e di circa trenta brevetti, e di apprezzate opere di divulgazione scientifica quali Il mondo è piccolo come un’arancia. Una discussione semplice sulle nanotecnologie (2014) e Umani e umanoidi. Vivere con i robot (2015).



Rassegna Parole per la città, diseguaglianze, lavoro, nuove tecnologie, a cura di Vittorio Coletti e Lorenzo Caselli, in collaborazione con Centro Studi Antonio Balletto





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