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Errore e responsabilità nel giornalismo

cassinis

5 maggio 2016, ore 17.45
Sala del Maggior Consiglio

 
Errore e colpa nel giornalismo. La “macchina” del giornale: dal cronista al direttore. Ruolo e responsabilità dell’editore. Linee editoriali e tipologie di giornalismo: carta stampata, tv, on-line. Il demone dello “scoop”. Responsabilità del giornalista e libertà di informazione.
 

Alessandro Cassinis
Vorrei partire da un episodio della storia del Secolo XIX: la notizia della resa italiana al forte di Macallè nella guerra di Abissinia con l’Etiopia (1896), anticipata di 48 ore dal giornale. Notizia vera, comunicata però quando ancora non lo era. Fu un errore che costò la direzione a Pietro Mosetig, ma che mise il Secolo XIX al centro dell’attenzione internazionale, perché aveva colto il momento in cui cominciavano le trattative per un accordo che prevedeva la resa del forte. Il paradosso è che la notizia fu smentita proprio quando si rivelava esatta nei fatti.
La rappresentazione del mondo fatta dai giornali è sempre parzialmente inesatta o addirittura falsa, ma è spesso più vera della percezione che ne ha il singolo lettore. Vorrei discutere questa tesi esaminando, nel corso della conversazione, questi aspetti:
1. L’errore legato al fattore tempo nella catena di produzione del giornale di carta.
2. L’errore che si autoalimenta nell’informazione online e l’impossibilità per l’utente di discernere il vero dal falso.
3. L’errore e la sua correzione che rischia di moltiplicarlo.
4. L’errore giudiziario che condiziona la ricostruzione dei cronisti, con il paradosso che il cronista paga e il magistrato no.
5. L’errore strumentale nella propaganda, l’arte di manipolare, la verità come prima vittima di ogni guerra.
6. L’errore come fattore creativo che rende più bella una notizia (e la nuda verità, invece, la deprime).
7. Per alleggerire la conversazione, aggiungerei l’errore come angelo della bizzarria (da Poe): migliaia di errori anche gravi nascono assolutamente dal caso, ma scatenano le dietrologie.
Concluderei con uno sguardo al futuro: il controllo dei fatti nel giornalismo di qualità e gli elementi per una revisione della legge sulla stampa.

Vincenzo Zeno-Zencovich
Vincenzo Zeno-Zencovich è professore ordinario di diritto comparato nell’Università Roma Tre dove ha insegnato o insegna anche corsi in materia di informazione e di diritto delle nuove tecnologie. E’ autore di numerosi testi in queste materie e con-direttore della rivista “Il diritto dell’informazione e dell’informatica”. Fra i vari volumi “Il danno da mass-media”, “La responsabilità professionale del giornalista e dell’editore” (con Cedam), “La libertà di espressione. Media, mercato, potere” (Il Mulino), “Alcune ragioni per sopprimere la libertà di stampa” (Laterza)

rassegna Errare humanum?









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