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Errore e responsabilità nell’economia

piergallini

12 maggio 2016, ore 17.45
Sala del Maggior Consiglio

 

Errore e colpa nell’economia e nella gestione delle imprese. Autonomia e sindacabilità delle decisioni imprenditoriali. Prevedibilità e imprevedibilità dei fatti economici. Campi critici della responsabilità aziendale: sicurezza e salute dei lavoratori, danni all’ambiente, danni da prodotti difettosi

Carlo Piergallini
L’errore, nell’ottica del penalista, evoca una pluralità di immagini, alcune delle quali ‘classiche’ e altre ‘moderne’.
Tra le ‘classiche’, possiamo annoverare quelle concernenti l’errore di diritto: le istanze di valorizzazione del principio di colpevolezza, espressivo della ‘umanizzazione’ del diritto penale, hanno condotto nel 1988 la Corte costituzionale, con una storica sentenza (la n. 364), a riconoscere la rilevanza dell’errore inescusabile (non dovuto a colpa).
Proiettato nella ‘modernità’, l’errore trova il suo terreno di elezione nella colpa, fondata sopra un rapporto di tensione dialettica tra l’essere e il dover essere (la cautela doverosa), tra l’agente reale e l’agente-modello (incarnazione delle pretese comportamentali dell’ordinamento).L’emersione di pressanti esigenze di tutela di beni giuridici rilevanti (la vita e l’integrità fisica in ambito sanitario e nella materia della sicurezza del lavoro) ha progressivamente partorito una obbiettivazione della colpa, capace di fungere da volano di un numero ragguardevole di verdetti di condanna, rispetto ai quali l’umanità dell’errore, della previsione o della strategia cautelare intrapresa evapora del tutto. Ma non basta. I rischi legati ad attività produttive, di cui la scienza non è in grado di decrittare la robustezza nomologica, pone oggi il diritto penale dinanzi al paralizzante e inquietante tema delle decisioni da assumere in stato di incertezza, nel cui ambito l’errore cova come inseparabile compagno di viaggio. Di qui, il trasmodare dell’impianto nomologico della colpa verso derive precauzionistiche, in cui la decisione sul rischio è, sua volta, rischiosa, perché non supportata da “saperi” scientificamente testati.
 
Carlo Piergallini
Il Prof. CARLO PIERGALLINI risiede a Ripatransone (A.P.), dove è nato il 7.10.1958. Ha conseguito la laurea in giurisprudenza il 7 luglio 1982, presso l’Università di Macerata, discutendo una tesi di Istituzioni di diritto penale, riportando la votazione di 110/110 con lode.
E’ stato nominato magistrato con d.m. del 29 maggio 1985, risultando 1° (ex aequo) all’esito delle prove scritte e 5° nella graduatoria finale di merito.
Ha prestato l’attività di magistrato presso il tribunale di Macerata fino al febbraio 1997. Dal marzo 1997 al settembre 2001, è stato in servizio presso l’Ufficio Affari Legislativi della Direzione Generale degli Affari Penali del Ministero della Giustizia: in questa sede, è stato membro delle Commissioni ministeriali incaricate di elaborare tutte le principali riforme della legislatura 1997/2001 (introduzione del giudice unico di primo grado, legge di depenalizzazione 507/1999, decreto legislativo 274/2000 sulla competenza penale del giudice di pace, decreto legislativo 231/2001 in tema di responsabilità amministrativa degli enti dipendente da reato).
Nell’ottobre 2001 ha lasciato la magistratura ed e’ attualmente Professore Ordinario di diritto penale nell’Università di Macerata.
E’ stato componente: 1) del Gruppo di studio, incaricato di elaborare una proposta di revisione del sistema penale, attraverso l’introduzione di norme di depenalizzazione, istituito dal Ministro della Giustizia con decreto del 14 dicembre 2102; 2) della Commissione per l’elaborazione di proposte di interventi in tema di sistema sanzionatorio penale, istituita dal Ministro della Giustizia con decreto del 10 giugno 2013; 3) della Commissione per dare attuazione alla legge-delega 28 aprile 2014, n. 67, in materia di pene detentive non carcerarie e di depenalizzazione, istituita dal Ministro della Giustizia con decreto 27 maggio 2014.
Il Prof. Piergallini è autore di numerose pubblicazioni; tra le più significative, si segnalano le seguenti:
1) Danno da prodotto e responsabilità penale. Profili dommatici e politico-criminali, Giuffrè, 2004, 1-644;
2) La regola dell’”oltre ragionevole dubbio” al banco di prova di un ordinamento di Civil Law, in Riv. it. dir. proc. pen., fasc. 2-3/2007, 593-647;
3) Paradigmatica dell’autocontrollo penale (dalla funzione alla struttura del ‘modello organizzativo’ ex d. lgs. 231/2001), in Scritti in onore di Mario Romano, Jovene, 2011, vol. III, 2049-2107;
4) Attività produttive, decisioni in stato di incertezza e diritto penale, in Sicurezza e diritto penale, a cura di Donini-Pavarini, Bononia University Press, 2011, 327-364;
5) “Civile” e “Penale” a perenne confronto: l’appuntamento di inizio millennio, in Riv. it. dir. proc. pen., 2012, 1299-1333.
6) Colpa di organizzazione e impresa, in Reato colposo e modelli di responsabilità, a cura di Donini-Orlandi, Bononia University Press, 2013, 161-181.
Luca Beltrametti


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