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Mappe dell’immaginario

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Rappresentazioni di mondi (im)possibili
11-28 gennaio 2018
Ducale Spazio Aperto, Cortile Maggiore

 

lunedì – venerdì 11-13 e 15-19;
Sabato e domenica 11-18
Ingresso libero

 

Julia Sisi, Hidden Way, 2017


Sabato 27 gennaio 2018, ore 18 presentazione del catalogo della mostra, a cura di Linda Kaiser, Limax edizioni

Il tema della mostra, curata da Linda Kaiser, riguarda la delimitazione o l’eliminazione dei confini, che rappresentano la sopravvivenza della nostra civiltà.
Attraverso le opere visionarie di artisti outsider, marginali e autodidatti, forse ancora poco noti e valorizzati rispetto al loro talento, ma attentamente selezionati sulla scena internazionale, viene presentata al pubblico una riflessione su insider e outsider, integrazione ed esclusione nell’arte, specchio della nostra società.
Le opere di artisti come Kuffjca Cozma (Moldavia), Margot, Izabella Ortiz, Evelyne Postic (Francia), Davide Mansueto Raggio (Italia), Joskin Siljan (Serbia) e Julia Sisi (Argentina) possono rappresentare oggi quelle nuove visioni dell’immaginario che si districano attraverso i meandri della mente, veri e propri passaggi di senso “altro”, canali che valicano ogni confine prestabilito.
Le mappe di mondi labirintici esposte nell’occasione tracciano percorsi originali, guidando lo spettatore a una lettura lenta e riflessiva dell’arte, intesa sia come pratica formale che come pensiero astratto.
 
Per Kuffjca Cozma (Moldavia, 1962), nella stanza in cui è costretta a vivere dopo un grave incidente sul lavoro, il disegno è un soffio di libertà, in una costruzione sedimentata di forme astratte in continua evoluzione.
Margot (Francia, 1982) delinea a inchiostro le sue architetture minuziose, che parlano di un mondo dimenticato, di santuari in cui il tempo si è fermato, protetti da guardiani misteriosi che ne posseggono le chiavi.
Izabella Ortiz (Francia, 1964) trascende attraverso il sogno ciò che cattura e assorbe dalla vita, distilla quanto la materia le sussurra e lo rivolge sulla carta con raffinate pennellate, sottili come ombre.
Evelyne Postic (Francia, 1951) comunica, con tutti gli atomi di cui siamo composti, l’infinita varietà che la affascina di forme dei mondi marini, terrestri e invisibili, trasformandole e confondendole l’una nell’altra.
Davide Mansueto Raggio (Italia, 1926-2002) esorcizza le sofferenze interiori in sembianze distorte, forme zoomorfe e umanoidi, creature fantastiche di legno, paglia e cartone, che popolano un bosco immaginario, specchio di un perduto paradiso terrestre.
Joskin Siljan (Serbia, 1953) crea un grande “Book of Faces”, serie di ritratti su fogli di giornale dell’ex Yugoslavia, volti disegnati di getto con uno stile particolare, che vivono dentro di noi come segni sull’invisibile.
Julia Sisi (Argentina, 1957) riporta a inchiostro e acrilico su sfondo nero la sua esperienza ipnagogica, appartenente allo stato di transizione tra veglia e sonno, pensieri lucidi e allucinati, disegnati con la luce
 
In collaborazione con Limax – Slow Thinking, Genova; Association Polysémie Contemporaine, Marsiglia, Francia; Istituto per le Materie e le Forme Inconsapevoli (IMFI), Genova-Quarto; Museo dell’Arte Naïf e Marginale (MNMA), Jagodina (Belgrado), Serbia e con la consulenza organizzativa di M Gallery, Genova





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