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Van Gogh ipotesi di un delitto a fumetti

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21 marzo 2016, ore 18.30
Sala del Munizioniere

 
Presentazione del graphic novel
 
Incontro con il fumettista Gino Vercelli e lo scrittore Armando Brignolo.
Parteciperà Ferruccio Giromini
 
Esposizione delle tavole orginali
 
Questo libro, scritto da Armando Brignolo e tradotto magistralmente in accattivanti immagini da Gino Vercelli, racconta la vicenda umana di Vincent van Gogh. È la storia di un uomo di grande sensibilità, mite, colto, romantico, altruista, innovatore nel campo dell’arte. Un uomo che in vita e dopo morto subì troppi torti, per essere ignorati da chi ne coltiva la memoria. Coloro che molti biografi continuano a considerare suoi benefattori e la famiglia che avrebbe dovuto essere rifugio nei momenti di estrema sofferenza, in realtà furono i suoi nemici peggiori. Allontanato da casa all’età di 11 anni, quando venne messo a pensione da Jean Provily a Zevenbergen, di fatto non ne fece più ritorno se non sporadicamente e male accettato dai genitori. Scrive Armando Brignolo nell’introduzione alla presente opera: ” … Sulla vita e la salute mentale di Vincent van Gogh è stato versato un oceano di inchiostro. Biografi, psichiatri, psicologi, si sono sbizzarriti a dare le loro interpretazioni sui vari aspetti di un caso umano, spesso copiandosi o contraddicendosi uno con l’altro.
Sono in giro monografie patinate nelle quali si legge che van Gogh è morto suicida sparandosi un colpo di pistola alla tempia e saggi che pretendono di spiegare le psicosi di una persona senza averla conosciuta, visitata e a prescindere dalla consultazione di una documentazione medica che forse è andata perduta. Teorie che hanno il valore di supposizioni, ipotesi; giudizi spesso gratuiti … “. Ragionando su circostanze e fatti accertati attraverso un’ampia ricerca, Brignolo avanza l’ipotesi (più che plausibile) che il pittore olandese non morì suicida, ma assassinato. Inoltre, la narrazione, spesso in flash back, rivela il personaggio inquadrandolo nel suo tempo ed evidenzia i rapporti che van Gogh ebbe con il mondo in cui visse, come dimostrano le fotografie e i documenti d’epoca, riprodotti nella pagina a fronte di ogni tavola disegnata.
 
Armando Brignolo
Nasce ad Asti il 12 marzo 1937. Giornalista, dal gennaio 1989 lavora alla redazione astigiana del quotidiano La Stampa. Ha al suo attivo 19 pubblicazioni. Sul jazz, oltre alla biografia di Dino Piana, con prefazione di Adriano Mazzoletti, ha scritto: “Gianni Basso – Una vita con il sax” Fabiano Editore, prefazione di Beppe Rovera; “Una sottile linea rossa – Dalla Lazy River’s Band Society alla Mobil Swing Band” Hasta Edizioni, prefazione di Paolo Conte. Dirige la rivista “Parole di jazz” . È coautore, con Salvatore Giannella, del libro uscito da Umberto Allemandi Editore “l Nicola- Storie di restauri nella storia di una famiglia”, prefazione di Piero Angela, la sua ultima opera “Pennellate di memoria” rivive le memorie dei paesi del Monferrato.
 
Gino Vercelli
Nasce il 17 giugno 1961 a Mombercelli (AT). Si scrive all’Istituto Statale d’Arte che termina nel 1978. Dal 1981 al 1988, alterna l’attività di grafico pubblicitario alla realizzazione di brevi storie per “Boy Music” della Rizzoli, per la “Edifumetto” di Renzo Barbieri e per “Lancio Story”. ll suo esordio alla Sergio Bonelli Editore avviene tramite lo “Staff di lf” nel1988, quando realizza la storia “Operazione Godzilla”, per il neonato quadrimestrale “Zona X” . Nel1989 entra a far parte del gruppo di disegnatori di Martin Mystére, disegnando molte storie complete. Nel marzo 1996 pubblica lo speciale “Prigioniero del futuro” dove Martin Mystére incontra Nathan Never, seguito nel 2001 dal secondo speciale intitolato “Il segreto di Altrove”. Suo è il primo numero di un nuovo personaggio della Sergio Bonelli Editore uscito del 1999 chiamato “Jonathan Steele”, a cui collabora sino alla chiusura della serie. Passa poi alla testata “Nathan Never” e successivamente disegna la mini-serie “Dipartimento 51″. È uno dei fondatori della “Scuola di Fumetto di Asti” .





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