Gianni Berengo Gardin
A colloquio con Silvio Ferrari
mercoledì 7 novembre 2018, ore 21
Sala del Maggior Consiglio
Scopri qui il programma completo di Big November 4 e
qui la locandina della mostra
Attraverso il dialogo con Silvio Ferrari, il maestro ligure racconta la propria visione della fotografia come documento narrativo e non come semplice immagine.
L’incontro è realizzato in occasione della mostra Gianni Berengo Gardin fotografa Renzo Piano, allestita in Sala Liguria fino al 25 novembre 2018, a cura di Guido Risicato e Lorenzo Trompetto.
Nell’ambito della rassegna Big November la mostra di Genova presenta una serie di scatti selezionati da Gianni Berengo Gardin tra i lavori realizzati dallo studio Piano nel periodo che va dal 1979 al 1994. La collaborazione con Renzo Piano inizia nel 1978 e termina nel 2000; il lavoro prodotto documenta tutte le fasi che comportano la realizzazione di un progetto di architettura, dal luogo in cui sorgerà l’opera alla fine del cantiere. Un lavoro particolare quello di Berengo Gardin, diverso dalle rappresentazioni dell’architettura che oggi vediamo sulle riviste o sui siti specializzati, una lettura che coglie tutto ciò che l’opera architettonica conclusa nasconde. La narrazione del cantiere e le sue fasi operative, gli spazi che via via si modificano e il rapporto con gli operai, attori protagonisti di questa scena.
Gianni Berengo Gardin è uno dei più noti ed importanti fotografi italiani. Nato a Santa Margherita Ligure nel 1930, si occupa di fotografia dal 1954. Dopo aver vissuto a Roma, Venezia, Lugano e Parigi. Nel 1965 si stabilisce a Milano e inizia la sua
carriera professionale dedicandosi al reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale.
Ha lavorato con le principali testate della stampa italiana ed estera, con il Touring Club Italiano e con l’Istituto Geografico De Agostini, ma
si è principalmente dedicato alla realizzazione di libri fotografici, pubblicandone oltre 200. Nel 1963 è stato premiato dal World Press Photo.
Nel 1990 è stato invitato d’onore al “Mois de la Photo” di Parigi dove ha vinto il Premio Brassai. Ha tenuto circa 200 mostre personali in Italia
e all’estero, e sue immagini fanno parte delle collezioni di diversi musei e fondazioni culturali, tra cui la Calcografia Nazionale di Roma,
il Museum of Modern Art di New York, la Bibliotheque Nationale, la Maison Européenne de la Photographie e la Collection photo FNAC di Parigi. Nel 2015 il consiglio nazionale degli Architetti gli assegna il titolo di architetto Onorario.
All’interno di Big November 4, Architectura et Media, a cura di Fondazione Ordine Architetti PPC di Genova
Nell’ambito della rassegna Big November la mostra di Genova presenta una serie di scatti selezionati da Gianni Berengo Gardin tra i lavori realizzati dallo studio Piano nel periodo che va dal 1979 al 1994. La collaborazione con Renzo Piano inizia nel 1978 e termina nel 2000; il lavoro prodotto documenta tutte le fasi che comportano la realizzazione di un progetto di architettura, dal luogo in cui sorgerà l’opera alla fine del cantiere. Un lavoro particolare quello di Berengo Gardin, diverso dalle rappresentazioni dell’architettura che oggi vediamo sulle riviste o sui siti specializzati, una lettura che coglie tutto ciò che l’opera architettonica conclusa nasconde. La narrazione del cantiere e le sue fasi operative, gli spazi che via via si modificano e il rapporto con gli operai, attori protagonisti di questa scena.
carriera professionale dedicandosi al reportage, all’indagine sociale, alla documentazione di architettura e alla descrizione ambientale.
Ha lavorato con le principali testate della stampa italiana ed estera, con il Touring Club Italiano e con l’Istituto Geografico De Agostini, ma
si è principalmente dedicato alla realizzazione di libri fotografici, pubblicandone oltre 200. Nel 1963 è stato premiato dal World Press Photo.
Nel 1990 è stato invitato d’onore al “Mois de la Photo” di Parigi dove ha vinto il Premio Brassai. Ha tenuto circa 200 mostre personali in Italia
e all’estero, e sue immagini fanno parte delle collezioni di diversi musei e fondazioni culturali, tra cui la Calcografia Nazionale di Roma,
il Museum of Modern Art di New York, la Bibliotheque Nationale, la Maison Européenne de la Photographie e la Collection photo FNAC di Parigi. Nel 2015 il consiglio nazionale degli Architetti gli assegna il titolo di architetto Onorario.
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