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Icaro. Tecnica e ybris

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13 gennaio 2016, ore 17.45
 
Remo Bodei
 
Andare oltre i confini stabiliti dalla divinità (ta metra Dios, le misure stabilite da Zeus) è ybris, superbia e presunzione, che viene sanzionata quale esorbitante pretesa di modificare lo stato delle cose stabilito dagli dei. Nella sua forma immaginifica, il mito di Icaro rimanda quindi, da un lato, all’infrazione di questo divieto, dall’altro, ai limiti stessi della tecnica.
Icaro è punito per il suo tentativo di volare troppo in alto grazie alle ali che il padre, l’ingegnoso artigiano Dedalo, inventore del labirinto cretese, gli ha attaccato alle spalle con della cera, il cui scioglimento, provocato dal Sole, ne provoca la caduta.
A lungo e spesso, le innovazioni tecnologiche e la creatività sono state viste con sospetto o considerate socialmente nocive. La tecnica – e in particolare la meccanica – vengono considerate “contro natura”, quasi una specie di trucco sofistico per ingannarla (perché, ad esempio, non si capisce come mai una leva sollevi grandi pesi con un minimo sforzo). Assieme ad altri motivi, tale atteggiamento ha per millenni condannato la curiosità scientifica, frenato le invenzioni e bloccato lo sviluppo della civiltà delle macchine.


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